Cagliari

Istituto Penale per i Minorenni di Cagliari Qartucciu

Indirizzo: Località Su Pezzu Mannu – 09044 Quartucciu (CA)
Telefono: 070 851469
Email: ipm.cagliari.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.cagliari.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile
Dislocazione: zona extraurbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Cagliari
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Cagliari
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Cagliari

 

L’Istituto in sintesi

L’Istituto Penale per Minorenni di Cagliari è ospitato in una struttura pensata negli anni ‘70 come carcere di massima sicurezza, inadeguata quindi ad accogliere ragazzi. Molte aree dell’Istituto sono inutilizzate a causa delle condizioni in cui versano; allo stesso modo gli spazi in uso, in particolare le sezioni, necessitano di importanti lavori di ristrutturazione. Durante la visita abbiamo osservato, all’interno delle sezioni, zone comuni in condizioni fatiscenti, docce con ante e soffioni rotti, nonché importanti problemi legati alla gestione delle temperature interne dell’Istituto: i ragazzi detenuti vivono estati caldissime, a detta della Direzione “intollerabili”, ed inverni rigidi.

La collocazione extraurbana dell’edificio e l’impossibilità di raggiungerlo con i mezzi pubblici comportano inevitabilmente notevoli disagi in termini di rapporti con i familiari e relazioni con il territorio. L’associazione Antigone, il Garante locale e altre realtà territoriali hanno sollevato più volte negli anni il problema del collegamento tra l’Istituto e l’hinterland cagliaritano; nulla però fino ad oggi si è mosso. Vista la posizione molto isolata del carcere, risulta poco conveniente per le amministrazioni investire in una rete di trasporto “solo” per i ragazzi detenuti e i loro affetti. Il risultato è quello che i visitatori devono raggiungere il carcere in auto oppure in taxi, i detenuti invece molto spesso si vedono privati della possibilità di aderire a percorsi educativi, di istruzione e di lavoro all’esterno. 

Al momento della visita erano presenti 13 ragazzi detenuti; la Direzione segnala che è una delle massime presenze raggiunte dall’Istituto. 

Sono molte le realtà della società civile che entrano in carcere per svolgere progetti a lungo termine o singole giornate, ad esempio workshop culinari o incontri sportivi. Secondo il Direttore in carica, l’IPM di Quartuccio dovrebbe tendere sempre di più ad un modello di “comunità con le sbarre”. 

Le visite sono garantite, così come le videochiamate. Nonostante l’assenza di uno spazio specifico per incontrare i familiari, previsto dall’Ordinamento, vi è da parte dell’area trattamentale grande flessibilità per agevolare il più possibile il momento del colloquio. All’esterno un’ampia area verde per i colloqui accoglie nei mesi più caldi familiari e gruppi in visita all’Istituto. 

Struttura

Costruito all’epoca delle carceri d’oro (1980-81), l’edificio che ospita l’IPM di Cagliari era stato inizialmente pensato come carcere di massima sicurezza. Nel dicembre 1983 si decise invece di utilizzarlo come Istituto per i minori, fino a quel momento detenuti in un braccio dell’ex carcere di Buoncammino a Cagliari (oggi chiuso e sostituito con il carcere per uomini e donne adulte di Uta). A questa nuova destinazione d’uso fu adattato nel giro di pochissimi giorni.
Per questa ragione la struttura dell’Istituto mantiene le caratteristiche della massima sicurezza, con doppia cancellata che impedisce di vedere all’esterno dalle celle, sebbene il sistema di elettrificazione anti-scavalco del muro perimetrale non sia mai stato attivato. Nei primi anni ’80 la zona, ora urbanizzata (alcune industrie sono presenti nelle zone limitrofe), era campagna aperta.
Ancora oggi l’IPM non è inserito nel sistema di trasporto pubblico, nonostante la richiesta dell’Istituto e nonostante la nuova circonvallazione sia predisposta (con una piazzola). In passato anche Antigone scrisse al sindaco di Cagliari facendo presente il problema. Al momento quindi operatori, familiari, ragazzi dell’IPM e dell’area penale esterna che si recano al carcere devono utilizzare taxi, macchine private o altri mezzi come motorini o biciclette (poco sicure a causa del traffico e della mancanza di pista ciclabile).

La struttura richiederebbe lavori di manutenzione. Il muro perimetrale in alcune parti sta cedendo e, in particolare, alcuni corridoi e l’interno delle celle presentano evidenti problemi di umidità alle pareti. Tali manutenzioni, così come il rinnovo del mobilio, non vengono fatte per mancanza di fondi; in alcuni casi si riesce a intervenire (come per la tinteggiatura delle pareti) con l’aiuto dei ragazzi.

Spazi detentivi

Le stanze di pernottamento hanno da un minimo di 1 a un massimo di 3 letti, ma si cerca di non superare mai le 2 presenze a stanza. Tutte le camere sono dotate sia di sbarre che di blindo, nonché di spioncini per la sorveglianza interna della cella. Ogni stanza è dotata di bagno con doccia, wc, bidet, lavandino e acqua calda. Non ci sono fornelletti dal momento che i ragazzi non sono autorizzati a cucinare e mangiano insieme. Viste le condizioni di alcune zone della struttura, i ragazzi si trovano spesso a mangiare nei corridoi o in stanze fatiscenti. Al momento della visita, infatti, non era garantita a tutti gli ospiti la possibilità di consumare i pasti in stanze apposite. Le celle sono personalizzate dai ragazzi che le abitano, ma arredate con pochi mobili piuttosto datati; in generale, assomigliano molto a quelle di un Istituto di pena per adulti. 

Spazi comuni

Una zona del carcere ospita ai primi piani gli uffici amministrativi, gli uffici dell’area educativa e la caserma.  Al piano terra due locali sono utilizzati per l’attività di lavanderia gestita da una cooperativa sociale (con commesse del Comune di Cagliari per il lavaggio delle divise della polizia municipale) e una per la falegnameria. Una ex cucina da tempo dismessa è stata riattivata con attrezzature per pizzeria donate da una società sportiva, consentendo così l’avvio di corsi per aiuto cuochi e pizzaioli. Nella stessa cucina vengono preparati i pasti nelle giornate celebrative con ospiti dall’esterno. Il cibo distribuito dalla mensa per i pasti dei detenuti arriva dall’esterno e, a detta dei ragazzi, la qualità è molto bassa. 

Nei cortili e nelle scale interne i muri sono decorati da murales, grazie a un progetto che nel 2008 ha affidato a writers un laboratorio ad hoc. L’intero Istituto in generale è decorato con i lavori dei vari laboratori che nel tempo sono stati attivati presso l’Istituto. All’ingresso dell’edificio principale vi è una barca di legno riempita di fiori a testimonianza delle difficoltà attuali legate alle migrazioni via mare dal Sud globale. Due nuovi murales sono comparsi tra il 2022 e il 2023 all’ingresso, dedicati a due famosi campioni di calcio. Un artista entra periodicamente in Istituto come volontario per accompagnare i ragazzi nell’abbellimento degli spazi esterni e degli spazi dedicati all’incontro con i propri cari.

L’impianto di riscaldamento centralizzato è stato di recente sistemato (prima non era funzionante e le stanze di pernottamento nei mesi invernali risultavano fredde); nonostante ciò sia nei mesi estivi che in quelli invernali ci si attrezza con stufette o ventilatori, a causa dei già citati problemi nella gestione delle temperature. Anche il caldo estivo costituisce un grave problema da risolvere con l’installazione di un sistema di aria condizionata, a beneficio dei ragazzi detenuti e del personale; di questa esigenza è stata fatta segnalazione al Dipartimento da parte della Direzione dell’Istituto.
Sono stati stanziati dei fondi dal Dipartimento per ristrutturare la parte dell’edificio in uso. Ciò permetterà ad esempio di separare con nettezza minori e giovani adulti (ora separati solo nelle stanze di pernottamento). Verranno ristrutturate 2 sezioni, l’infermeria, i servizi, le stanze colloqui. Al momento dell’ultima visita (dicembre 2023) però questi lavori non erano ancora partiti. La ristrutturazione delle celle e di alcuni servizi come l’impianto idraulico, dovrebbero partire entro febbraio 2024
L’Istituto ha una cappella, una sala polivalente e un cortile interno con aiuole, prato e alberi. Vi è una piccola palestra con degli attrezzi e una palestra più grande con delle porte da calcetto. Vi è all’esterno un campo da calcio, uno da calcetto e uno utilizzato sia per il basket che per il tennis (utilizzati circa 2 volte a settimana oppure su richiesta). Lo spazio verde per i colloqui con i familiari è dotato di due gazebo e passerella in legno costruiti nel laboratorio di falegnameria; appare in generale molto accogliente ed infatti nei mesi caldi si svolgono lì anche attività come la mediazione penale e i laboratori di musica rap. 

Sono facilitati gli spostamenti all’interno dell’istituto e fuori dalle sezioni per tutti i ragazzi impegnati in attività, ad esempio per seguire le lezioni online per coloro che sono iscritti alla scuola serale, per allenarsi in palestra o per altri impegni.

Ragazzi detenuti

La capienza dell’Istituto è di 14-15 unità circa, che potrebbero alzarsi fino a 20 a seguito di mirate ristrutturazioni.  Al momento della visita l’istituto ospitava 13 ragazzi (erano 9 a fine 2021). Di questi, 7 sono minorenni e 6 maggiorenni. Cinque sono i ragazzi con posizione giuridica definitiva. Il range d’età va dai 14 ai 24 anni e le nazionalità presenti sono varie. Quattro ragazzi sono nati in Sardegna, mentre tutti gli altri in altri Paesi (es. Romania, Algeria e Maghreb). Tutti i ragazzi nati in Paesi extra-UE non hanno la cittadinanza italiana, 2 sono minori stranieri non accompagnati e 2 di loro sono maggiorenni. Tutti i minori stranieri hanno un tutore di riferimento e al momento della visita le pratiche di aggiornamento dei documenti erano bloccate.  Tra i ragazzi, un ragazzo giovane adulto era in articolo 21 O.P.

L’Istituto ospita generalmente sia ragazzi provenienti dal territorio sia trasferiti da istituti di altre regioni (Nord e Sud dell’Italia). In passato il trasferimento al minorile in Sardegna era inteso in senso punitivo, ma attualmente sono i ragazzi detenuti a fare richiesta di trasferimento, poiché viene identificato come Istituto a “vocazione trattamentale”. Annesso all’IPM vi è il Centro di Prima Accoglienza (CPA) di Cagliari che al momento della visita non ospitava nessun ragazzo e in generale non registra un gran numero di ingressi. La separazione tra giovani adulti e minori non è sempre garantita, in quanto sono i numeri degli ingressi a determinare la possibilità di mantenere o meno separati i 2 gruppi nelle 2 sezioni presenti. Oltre alle 2 sezioni detentive è stata istituita al piano terra una mini-sezione che ospita i ragazzi che lavorano e studiano all’esterno. Al momento della visita solo 1 delle 2 celle risultava occupata stabilmente da un giovane detenuto, l’altra si era da poco liberata a seguito di un trasferimento presso un Istituto di pena per adulti. Tale trasferimento è stato gestito in chiave “punitiva” – con dichiarate resistenze da parte dell’area trattamentale del carcere, poiché il ragazzo era da anni impegnato in un percorso rieducativo all’interno in IPM. 

La possibilità di richiedere tali trasferimenti, introdotta con la riforma penitenziaria dell’ottobre 2018, ha fatto guardare con occhi diversi l’estensione del limite di età a 25 anni per la permanenza in IPM, inizialmente vista con alcune criticità. Ci si è infatti resi conto che se un ragazzo ha cominciato un percorso e dimostra di avere voglia di portarlo avanti la possibilità di rimanere in IPM rappresenta una buona opportunità per dar vita a un lavoro più profondo e duraturo.  Si cerca inoltre di evitare che chi abbia pene lunghe da scontare faccia il passaggio in Istituti per adulti al compimento dei 25 anni cercando, ove possibile, di far intraprendere ai ragazzi percorsi in esecuzione penale esterna come ad esempio quelli offerti dalla  Comunità La Collina di Don Ettore Cannavera, in passato cappellano dell’IPM.

Personale

Il Direttore incaricato dell’istituto è il Dott. Enrico Zucca, fino al 2019 responsabile dell’area trattamentale. Zucca terminerà il suo mandato in Istituto nell’anno corrente (2024), dopo decenni di attività all’interno, prima come educatore e poi come Direttore della struttura. Sono presenti in istituto 3 Funzionari della professionalità pedagogica, di cui una facente funzione di vicedirettore. Gli agenti di Polizia penitenziaria effettivamente presenti sono 37. Il cappellano, Don Paolo, è presente in Istituto più giorni a settimana. A detta della Direzione, la “Comunità con le sbarre di Quartucciu” avrà agenti di Polizia penitenziaria in servizio specificamente formati per il rapporto educativo con i minori. All’occorrenza entra in servizio un mediatore, ma al momento della visita non sono state segnalate esigenze in questo senso. Non sono presenti ministri di culto diversi dal cappellano, a causa di alcune difficoltà a reperire nella zona del capoluogo sardo un Imam, nonostante la sua figura sia stata richiesta in passato.

Sanità

I medici che operano in  totale nell’Istituto sono 2 ed è’ garantita la presenza di uno dei due per 3 ore al giorno dal lunedì al venerdì. Vi è inoltre un servizio infermieristico attivo ogni sera per 3 ore tutti i giorni, anche la domenica.

Anche la figura dello psicologo risulta presente, la quale è purtroppo caratterizzata da turn-over che non permette la continuità del rapporto clinico tra esperto e ragazzi detenuti. Lo psichiatra invece si reca in Istituto “al bisogno”. È normalizzata all’interno dell’IPM la somministrazione di psicofarmaci, come ad esempio ansiolitici e tranquillanti. La presenza saltuaria di un medico psichiatra in Istituto garantisce la prescrizione di terapie farmacologiche e il controllo clinico periodico dei “casi”, ma rende difficoltosa la presa in carico clinica. Al momento della visita 2 ragazzi detenuti assumevano regolarmente terapia psico-farmacologica. L’area trattamentale segnala un aumento recente di sofferenza psicologica generalizzata nel gruppo dei ragazzi detenuti, sebbene al momento della visita non vi siano ragazzi con certificazione psichiatrica. Solo un minore è in carico al servizio di neuro-psichiatria. Non vi sono casi certificati di problemi legati alla tossico-dipendenza.

Per quanto riguarda i primi ingressi in Istituto si organizzano sempre dei colloqui con i nuovi giunti per presentare la struttura, il regolamento e per raccogliere informazioni socio-anagrafiche riguardanti la biografia e il percorso del ragazzo. Durante la visita non è invece emerso con chiarezza quali siano i test e gli approfondimenti sanitari specifici che interessano i ragazzi all’ingresso. 

Nelle precedenti visite Antigone ha osservato la presenza di un laboratorio dentistico all’interno dell’Istituto; vi è quindi la possibilità da parte dei ragazzi detenuti di fare richiesta per avere un’assistenza dentistica continuativa. Lo studio odontoiatrico in struttura è aperto 2 giorni al mese.

Anche all’IPM di Quartuccio, così come in altri istituti di pena della Penisola, i ragazzi si organizzano per farsi dei tatuaggi, piercing o simili. Per garantire che ciò avvenga nelle migliori condizioni possibili di sicurezza e pulizia la Direzione ha aperto la possibilità d’ingresso a tatuatori esperti contattati per i ragazzi interessati. Quest’ultima nota esemplifica l’attenzione ai bisogni individuali che manifestano i soggetti adolescenti e giovani adulti detenuti.

 

Eventi critici e sistema disciplinare 

Gli eventi critici sono diffusi e a detta dell’area trattamentale ciò si relaziona all’alto tasso di disagio psichico presente, nonché ai problemi che presentano alcuni ragazzi detenuti in relazione all’abuso di sostanze. Sono diffusi sia gli atti di autolesionismo, sia le crisi di rabbia con escalation violente. Negli ultimi 2 anni vi sono stati anche ripetuti tentativi di suicidio. Non vi sono state aggressioni ai danni del personale di Polizia o gravi risse tra i ragazzi detenuti.

Durante la sanzione dell’esclusione delle attività in comune è garantito il mantenimento dei contatti con i familiari e il perseguimento delle attività scolastiche, magari chiedendo agli insegnanti qualche accorgimento specifico come ad esempio lavorare su 2 gruppi. E’ invece interrotta la partecipazione dei ragazzi ai laboratori ricreativi. Per il resto, la sanzione si sconta nella stanza di pernottamento, tranne che per i momenti all’aperto, svolti comunque in solitudine.  

Scuola, lavoro e formazione professionale

Se non si è in possesso della licenza media, la frequenza a scuola è obbligatoria, mentre per il biennio superiore, se il ragazzo non vuole partecipare ai corsi scolastici, vi è maggiore flessibilità.
I percorsi scolastici sono organizzati dal Centro Provinciale Istruzione Adulti (CPIA) n.1 di Cagliari che offre corsi di alfabetizzazione, scuola media e il biennio di scuola superiore. Nel caso vi sia interesse da parte del ragazzo, vi è la possibilità di completare la formazione scolastica; recentemente un ragazzo ha ottenuto in Istituto il diploma di perito-agrario. I percorsi di formazione scolastica si realizzano sia in Istituto, attraverso le video-lezioni e la presenza di insegnanti volontari, sia in presenza, durante le uscite a scuola (nel caso per esempio che vi siano dei laboratori con obbligo di frequenza). Nuovamente in relazione alla posizione isolata della struttura, gran parte degli spostamenti avviene grazie all’impegno di volontari e volontarie che si offrono di accompagnare i ragazzi nelle varie attività. Sempre previa richiesta vi è anche la possibilità di iscriversi all’università, aderendo al progetto “Università in carcere”; ad oggi nessun ragazzo detenuto ha però richiesto la formazione superiore.

All’interno dell’IPM è da anni presente un servizio di lavanderia industriale che, dopo un periodo di tirocinio formativo, talvolta prevede l’assunzione di ragazzi con contratto regolare. È quanto successo a 2 ragazzi detenuti con pene lunghe, i quali poi hanno orientato altrove i loro percorsi formativi e professionali. Al momento della visita sono presenti in lavanderia 2 ragazzi detenuti, di cui uno in tirocinio e uno assunto a tempo indeterminato. Il lavoro di lavanderia assicura un impegno costante durante l’anno, con fasi di maggiore e minore carico di lavoro. La lavanderia è gestita da una cooperativa sociale e ha commesse esterne (per esempio dal Comune di Cagliari e per il lavaggio delle divise dei vigili urbani). Insieme ai ragazzi detenuti lavorano in lavanderia altre persone civili che entrano in Istituto dall’esterno e monitorano il lavoro dei ragazzi. Gli stipendi sono in linea con le disposizioni regionali, sebbene in generale la Regione Sardegna ha stipendi più bassi rispetto alla media nazionale. 

L’Istituto facilita l’avvio di attività lavorative sul territorio, ad esempio aderendo a delle collaborazioni con ristoranti o altre realtà pubbliche, con lo scopo di rendere il giovane sempre più autonomo e indipendente.

Attività culturali, sportive e ricreative 

Presso l’Istituto si svolgono le attività dei laboratori di falegnameria in una sala appositamente attrezzata e anche laboratori di giardinaggio. Entrambi i laboratori prevedono il coinvolgimento di un massimo di 5 ragazzi ciascuno, sebbene durante la visita ci viene segnalato che non si arriva quasi mai a raggiungere questi numeri. Nel locale cucina vi sono poi i forni e gli strumenti per organizzare i corsi di pizzeria e cucina, i quali vengono attivati quando vi sono le condizioni. A fine 2023 erano 2 i ragazzi coinvolti in corsi di questo tipo. Negli ultimi anni si sono svolti in Istituto anche laboratori di musica rap, di yoga e un corso specifico base per il massaggio shiatsu (che sarà rinnovato). Volontari e volontarie, aderenti a varie associazioni e scuole del territorio, entrano regolarmente in carcere per trascorrere il tempo con i ragazzi detenuti, aiutarli con questioni legate alla scuola o al segretariato sociale. In particolare, l’associazione “Oltre le sbarre” svolge da anni attività di volontariato all’IPM, organizza partite di calcetto e accompagna i ragazzi durante i permessi premio.  La messa domenicale è animata dall’associazione “Rinnovamento dello spirito” (formata da un gruppo di volontarie), ma si segnala una scarsissima partecipazione da parte dei ragazzi unita ad un alto turn-over. Alcuni ragazzi dell’IPM sono inoltre coinvolti in attività sportive e partecipano come spettatori alle partite di calcio del Cagliari, insieme a bambini e ragazzi in condizioni di vulnerabilità. Alcune di queste attività sono sponsorizzate dalla Fondazione Giuliani. Dal 2023 è inoltre attivo anche un gruppo di teatro, il quale ha debuttato per la prima volta il 14 dicembre. Recentemente la Regione Sardegna ha stanziato dei fondi che sono confluiti nell’attivazione di un progetto legato alla coltura idroponica delle fragole.

Infine, sono stati attivati in passato dei percorsi di Giustizia riparativa con alcuni ragazzi detenuti, il progetto si è concluso ma per il 2024 si è pensato a un rinnovo.

Durante i fine settimana e i giorni di festa non è raro che entrino in carcere gruppi di volontari e realtà territoriali che offrono ai ragazzi compagnia, ascolto e possibilità di raccolta di specifiche richieste. In generale. La domenica in particolare è la giornata dedicata allo sport e agli incontri con le persone dall’esterno. 

Spesso vengono organizzati in Istituto momenti cattolici di incontro, come ad esempio in prossimità delle feste natalizie. Durante il ramadan è garantita la possibilità di consumare i pasti in orari diversi e di pregare secondo le regole della dottrina.  L’area trattamentale auspica un coinvolgimento sempre maggiore e proattivo dei ragazzi detenuti verso gli incontri spirituali in Istituto, in un’ottica di inclusione e trasmissione di specifici valori.

Giornata tipo

Durante la giornata le celle sono aperte dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18:30/19. La maggior parte delle attività educative si svolge il mattino, mentre le attività lavorative si organizzano anche in turni pomeridiani. La possibilità di telefonare ai propri cari e videochiamare è garantita, su prenotazione, in fasce orarie ampie (dal mattino alla sera e per ragioni straordinarie anche nel week end). Durante i fine settimana e i giorni di festa non è raro che entrino in carcere gruppi di volontari e realtà territoriali che offrono ai ragazzi compagnia, ascolto e possibilità di raccolta di specifiche richieste. In generale, sono facilitati gli spostamenti all’interno dell’istituto e fuori dalle sezioni per tutti i detenuti impegnati in attività, ad esempio per seguire le lezioni online per coloro che sono iscritti alla scuola serale, per allenarsi in palestra o per altri impegni. La domenica in particolare è la giornata dedicata allo sport e agli incontri con le persone dall’esterno.

Contatti con l’esterno

I colloqui in presenza si svolgono prevalentemente il sabato e il lunedì ma, all’occorrenza, laddove si rappresentino difficoltà a raggiungere l’IPM nei giorni indicati, sono possibili deroghe. Durante i mesi freddi i colloqui si svolgono nell’area colloqui interna (videosorvegliata), mentre nella stagione calda nell’area verde estiva. Su prenotazione vi è la possibilità di richiedere video-colloqui con videosorveglianza attiva, ma purtroppo la connessione presenta dei problemi e talvolta i colloqui non vanno a buon fine. Non vi è la possibilità di organizzare visite prolungate poiché non vi sono i fondi, a detta della Direzione, per adeguare gli spazi. All’ingresso dell’Istituto vi è una piccola stanza per l’accoglienza delle famiglie, in particolare di quelle con bambini.

 

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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile

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