Istituto Penale per i Minorenni di Treviso
Indirizzo: Via Santa Bona 5d, 31100
Telefono: 0422–432936
Email: ipm.treviso.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.treviso.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Venezia
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Venezia
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Venezia
A questo link un video realizzato per un precedente rapporto di Antigone
L’istituto in sintesi
L’IPM, che fa da riferimento per il territorio dell’intero Triveneto, al momento della visita accoglieva 15 ragazzi a fronte di una capienza regolamentare di 12 posti. L’istituto ci è infatti stato descritto come gravemente sovraffollato: la ristrettezza degli spazi, già di per sé problematica con una presenza regolamentare, in un contesto sovraffollato costringe ad adattamenti ritenuti del tutto inadeguati. L’istituto si trova all’interno del centro urbano ed è facilmente raggiungibile con i mezzi. L’IPM è stato recentemente ristrutturato a seguito degli episodi di protesta verificatisi ad aprile 2022. Questi avevano provocato la totale inagibilità degli spazi, distrutti a seguito di un incendio sviluppatosi nell’unica sezione presente. I locali risultano attualmente riparati, in linea con le condizioni precedenti alle proteste.
La struttura che ospita l’IPM, sita nelle immediate adiacenze della Casa Circondariale (CC) per adulti (pur essendo rispetto a questa del tutto autonoma), è infatti di dimensioni piuttosto ridotte e si compone di un’unica sezione detentiva sita al primo piano, la quale si sviluppa lungo un corridoio attorno al quale sono situate le camere di pernottamento. Queste (singole, doppie o triple), sono in condizioni piuttosto fatiscenti, come del resto l’intero istituto. I bagni, in particolare, risultano essere inadeguati: si nota qui la presenza delle turche, le quali sono dotate di una griglia abbassabile per poter consentire le docce. La scarsa disponibilità di spazi rende molto difficile anche l’attuazione di attività lavorative, di fatto assenti all’interno del carcere, e impone talvolta il trasferimento di alcuni ragazzi in istituti molto lontani dal territorio di appartenenza per far fronte al sovraffollamento. L’edificio necessiterebbe di alcuni interventi di ristrutturazione e ammodernamento, i quali tuttavia non saranno intrapresi nel breve periodo in quanto è in prospettiva, anche se ormai da diversi anni, un possibile spostamento del minorile presso gli edifici dell’ex carcere di Rovigo. Al momento della visita, anche il campo da calcio – in condivisione con la CC per adulti – risulta essere inagibile per ristrutturazione ormai da qualche mese. Gli spazi all’aperto a disposizione dei ragazzi appaiono quindi piuttosto ristretti, limitati ad un piccolo cortile esterno e ad una palestra in locale separato.
Struttura
L’istituto si trova all’interno del centro urbano ed è facilmente raggiungibile con i mezzi (linee dell’autobus 6, 9, 11, 21, 55). La fermata si trova a 5 minuti a piedi dalla struttura. L’IPM è stato recentemente ristrutturato a seguito degli intensi episodi di protesta verificatisi ad aprile 2022. Questi avevano provocato la totale inagibilità degli spazi, distrutti a seguito di un incendio sviluppatosi nell’unica sezione presente. I locali risultano attualmente riparati, in linea con le condizioni precedenti alle proteste.
L’Istituto penale per minori si trova nella stessa struttura che ospita la CC di Santa Bona, in un quartiere della periferia di Treviso (la struttura fu realizzata intorno agli anni Quaranta). Un tempo l’area attualmente dedicata all’IPM era destinata alla reclusione dei detenuti politici per reati di terrorismo, successivamente riassegnata come sezione femminile del carcere di Treviso. Dal 1981 l’area viene dedicata all’Istituto per i minori, rimanendo contigua alla struttura penitenziaria per adulti. La collocazione e la struttura dell’edificio, piuttosto vetusto, non permettono di rispettare alcuni criteri fissati per gli istituti per i minori: le recinzioni esterne, ad esempio, sono le stesse del carcere per adulti (quindi doppie) con alte reti metalliche e garitte.
Nonostante l’IPM sia attiguo alla CC, condividendo con questa alcuni servizi, gli spazi frequentati dai ragazzi detenuti sono divisi da quelli del carcere per adulti. I ragazzi del minorile entrano nelle aree della CC soltanto per usufruire del campo sportivo e di alcuni ambulatori specialistici.
Spazi detentivi
Il piano superiore della struttura è interamente dedicato alla sezione detentiva. Le camere di pernottamento all’interno del carcere sono 7, di cui 3 piccole e 4 grandi. In genere sono tutte abbastanza luminose e dotate di tv e acqua calda. Le celle piccole dispongono di letto, armadietti e un lavandino esterno al bagno. In uno stanzino separato, di circa 1 mq, vi è il tubo per doccia e una turca che all’occorrenza può essere coperta con una grata metallica per farsi la doccia. Le celle grandi hanno 2 o 3 letti singoli, un bagno leggermente più spazioso, con lavandino interno e impianto di aerazione; anche in queste celle la doccia è sopra alla turca. Ai detenuti è consentito personalizzare la cella con poster e oggetti. La sovrapposizione tra la doccia e la turca è un aspetto critico da un punto di vista strutturale. Solleva infatti degli interrogativi sia rispetto alle condizioni igienico-sanitarie, che alla gestione dei turni tra i detenuti per quanto riguarda l’uso del bagno.
L’IPM inoltre condivide la portineria con il Centro di Prima Accoglienza (CPA) che si trova al piano di sopra di quest’ultima. Il CPA, inaugurato a dicembre 2012, è un edificio ristrutturato di recente e separato dall’istituto: pur restando ubicato all’ingresso della struttura, ad esso si accede attraverso un percorso differenziato. Il CPA ha una capienza di 8 posti letto e ospita sia maschi che femmine, registrando in media 1 o 2 ingressi a settimana. La permanenza al suo interno è prevista per un massimo di 4 giorni, durante i quali è il personale dell’IPM ad essere chiamato in servizio, sia per quanto riguarda gli educatori che gli addetti alla sicurezza.
Spazi comuni
Oltre alle celle, al primo piano vi sono: il box degli agenti, una lavanderia dotata di lavatrici e asciugatrici e le due sale comuni per le attività. Una sala funge da aula per i corsi scolastici, ha una capienza di circa dieci persone, qualche banco e un tavolo; la stanza è inoltre dotata di LIM (lavagna digitale). L’altra stanza è un’aula informatica, più piccola, dotata di pc e di una stampante 3D; in questo luogo principalmente si svolgono le attività della “Bottega grafica”.
Al piano terra vi è un lungo corridoio, ai lati varie stanze. Troviamo lo studio medico e all’interno di esso un piccolo studiolo che ospita, quando è presente in struttura, lo psicologo. Di fronte c’è la stanza degli educatori, una piccola sala dotata di pc. In questo piano è inoltre presente la sala da pranzo, comunicante con la cucina. I detenuti consumano i pasti provenienti dall’esterno, mentre gli altri operatori e gli agenti hanno a disposizione la cucina; quest’ultima viene usata anche per alcune attività educative. Di fronte alla sala da pranzo c’è la stanza degli agenti di Polizia Penitenziaria, con sedie e tavoli; in situazioni di carenza di spazi quest’ultima ospita anche i colloqui con i familiari. Sempre a lato del corridoio centrale si trova la sala colloqui vera e propria, con qualche tavolo e sedie. La stanza colloqui è piccola, con tavoli dotati delle schermature di plexiglass per far fronte al rischio di contagio riconducibile all’emergenza Covid-19. Infine vi è, il box degli agenti, con i monitor per il controllo in videosorveglianza. In tutta la struttura non vi sono celle d’isolamento.
Vi è una piccola zona verde che fa da attraversamento tra l’edificio principale e una sala comune ricavata all’interno di un prefabbricato posto in giardino e usato come sala ricreativa e palestra. L’attrezzatura da palestra è limitata e non sempre accessibile al di fuori delle ore di educazione fisica in ambito scolastico (nel corso della visita, infatti, gli strumenti erano riposti in una stanza chiusa a chiave). Nella sala c’è anche un ping-pong e le pareti sono decorate con murales fatti dai ragazzi detenuti. Di fatto non vi è una cappella e nemmeno altri luoghi per il culto. Un altare mobile viene trasportato nella sala colloqui per le celebrazioni cristiane-cattoliche.
Gli uffici dell’area amministrativa si trovano in un’altra struttura che affaccia su un cortiletto condiviso con la struttura del CPA e della sezione detentiva. All’interno dell’istituto non sono presenti luoghi di culto dedicati.
Ragazzi detenuti
L’IPM, esclusivamente maschile, fa da riferimento per il territorio dell’intero Triveneto. Al momento della visita erano presenti 15 ragazzi a fronte di una capienza regolamentare di 12 posti. L’istituto ci è infatti stato descritto come gravemente sovraffollato: la ristrettezza degli spazi, già di per sé problematica con una presenza regolamentare, costringe ad adattamenti ritenuti del tutto inadeguati. Dei presenti, 4 ragazzi erano maggiorenni. I flussi in ingresso appaiono piuttosto stabili: da luglio 2023, momento di riapertura dell’istituto, si sono registrati 40 ingressi. Nel 2019, nel corso dell’intero anno, gli ingressi erano stati 88. Soltanto 2 dei detenuti presenti hanno una condanna definitiva. Soltanto uno dei ragazzi presenti è di nazionalità italiana: gli altri provengono prevalentemente dall’area del maghreb e dall’est-europa. Nessuno dei ragazzi beneficia, al momento della visita, di semilibertà o art. 21 O.P.
Personale
Nonostante l’edificio in cui è collocato l’IPM sia contiguo a quello della CC, due diverse amministrazioni regolano il lavoro all’interno dei due penitenziari. Gli operatori dei due Istituti entrano in contatto solo in situazioni particolari o d’emergenza: è il caso del nucleo traduzioni del carcere adulti, il quale all’occorrenza si mette a disposizione dell’istituto minorile per garantire gli spostamenti dei detenuti ad altri luoghi, come ad esempio per raggiungere un centro medico specialistico in caso di visita ambulatoriale. Anche alcuni ambulatori medici della CC, dotati di particolari strumentazioni, vengono messi a disposizione dell’IPM in caso di necessità. L’IPM è dotato di un presidio sanitario dedicato, per quanto alcuni operatori sanitari svolgano all’occorrenza delle sostituzioni all’ Istituto per gli adulti. Vi è stato un recente avvicendamento alla direzione dell’istituto: la posizione di direttore è ora ricoperta dal Dott. Girolamo Monaco, precedentemente direttore dell’IPM di Caltanissetta. Il personale di polizia penitenziaria si compone di 35 agenti e 2 ispettori. Il personale è sempre a disposizione dei ragazzi, i quali possono rivolgersi in maniera diretta agli operatori presenti. Lo scarso numero di detenuti consente un rapporto agevole, elemento che si nota in maniera particolare in riferimento al personale di sorveglianza e all’area educativa.
Sanità
All’IPM è presente un’unità operativa della sanità penitenziaria che condivide molti professionisti con l’attigua CC. L’ambulatorio medico dell’IPM è attivo 3 ore al giorno per 6 giorni su 7, ed è dotato di defibrillatore, farmaci per le emergenze e attrezzatura standard per un ambulatorio di medicina di base. Oltre a medici e infermieri collaborano in convenzione con ULSS con l’IPM anche 2 psicologi, e, su chiamata, un medico del Ser.D. e un odontoiatra. Il personale medico e infermieristico è coinvolto nelle riunioni dell’équipe multidisciplinare dell’IPM che si svolgono circa ogni 15 giorni e che coinvolgono il personale educativo e sociosanitario. All’interno della CC vi è la strumentazione per eseguire radiografie ed ecografie, che all’occorrenza viene utilizzata anche dai ragazzi ristretti presso l’IPM. Qualsiasi altro tipo di visita specialistica invece viene svolto all’esterno in regime di esenzione da ticket. Il Coordinatore sanitario sottolinea come, grazie al rapporto positivo instaurato con l’ULSS di riferimento, vi sia una corsia preferenziale per la prenotazione delle visite specialistiche che assicura tempi di attesa normalmente non superiori ai 10 giorni. Inoltre, viene utilizzata la cartella clinica digitale. Durante la visita, il Coordinatore dell’area sanitaria ha evidenziato alcuni aspetti positivi avvenuti in seguito alla riforma della sanità penitenziaria, tra cui anche il coinvolgimento in tavoli di lavoro con l’ULSS.
Al momento dell’ingresso i nuovi giunti vengono sottoposti ad un’anamnesi e visita medica generale di routine (che include esami del sangue e screening luetico, tubercolare, per epatiti virali e HIV). Il drug test viene eseguito solo nel caso in cui il ragazzo dichiari di fare uso di droghe o sia stato arrestato per reati connessi all’uso e/o allo spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre, i nuovi giunti entro le prime 24 ore di permanenza in Istituto vengono sottoposti ad un colloquio clinico di primo ingresso con uno psicologo per indagare l’eventuale ideazione suicidaria o condizione di fragilità psicologica. In generale le problematiche più frequentemente rilevate al momento dell’ingresso sono una cattiva igiene orale, problematiche psicologiche (principalmente disturbi dell’attenzione e iperattività) e dipendenza da sostanze. Le malattie infettive risultano essere piuttosto rare.
La frequenza media dell’uso di sostanze stupefacenti tra i ragazzi che entrano in istituto è molto elevata se si include anche l’uso ricreativo, tuttavia i casi di vera e propria dipendenza da sostanze sono molti meno. In caso di diagnosi di alcool-tossicodipendenza, l’IPM stabilisce delle collaborazioni con il SerD, provvedendo eventualmente alla predisposizione di trattamenti appositi (anche con terapia sostitutiva di metadone o subuxone se necessario).
Le problematiche psicologiche sono piuttosto frequenti. Le più comuni sono disturbi dell’attenzione, iperattività, dipendenza da sostanze e depressione correlata allo stato detentivo. Tali problematiche vengono gestite principalmente attraverso colloqui di sostegno psicologico o psichiatrico. Solo in caso di necessità vengono prescritti psicofarmaci e tranquillanti.
Eventi critici e sistema disciplinare
In merito agli agiti autolesivi, il medico ci riferisce di una generale diminuzione di questi nell’ultimo periodo. Molto rari i tentativi suicidari, anche questi descritti come prevalentemente dimostrativi. Qualora fosse ritenuto concreto per un ragazzo detenuto il rischio suicidario, viene predisposto un provvedimento di “grande sorveglianza”, per cui il ragazzo è costantemente osservato (per quanto con discrezione).
Non sono presenti celle dedicate all’isolamento disciplinare. Qualora il provvedimento fosse adottato nei confronti di un ragazzo detenuto, tale sanzione viene disposta nella camera di pernottamento ordinaria, configurandosi di fatto come un’esclusione da alcune attività in comune. In merito all’uso di trasferimenti in chiave disciplinare, rilevante risulta il caso dei ragazzi resisi responsabili delle proteste di aprile 2022, i quali sono stati tutti trasferiti in altri istituti (anche in virtù della totale inagibilità dell’IPM). Il clima interno, a seguito della riapertura dell’IPM a luglio 2023, risulta essere piuttosto disteso. Alcune difficoltà ci sono state invece riportate dagli agenti nel rapporto con i ragazzi presenti al momento della protesta.
Scuola, lavoro e formazione professionale
Il Centro Provinciale per la Formazione degli Adulti Alberto Manzi si occupa dell’insegnamento di tutte le materie. È presente una maestra elementare, la possibilità di frequentare la scuola media e il biennio delle scuole superiori ad indirizzo alberghiero.
All’IPM di Treviso non è previsto che i ragazzi detenuti svolgano attività lavorative retribuite né all’interno né all’esterno dell’istituto. Di fatto accade che alcuni siano impegnati a turnazione in attività quali la pulizia delle scale, delle zone comuni, delle zone esterne etc. A seguito del loro “impegno” in questo genere di attività viene dato loro un rimborso forfettario.
Attività ricreative, culturali e sportive
Le attività a cui i ragazzi possono partecipare sono il laboratorio di teatro, il progetto “Bottega Grafica” all’interno del quale si realizzano stampe e biglietti da visita ed un laboratorio di cucina, coordinato dal mediatore culturale. E’ altresì attivo il progetto “La prima pietra” che prevede attività di socializzazione per i ragazzi, a cura dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Per quanto riguarda lo sport, alcuni ragazzi partecipano al progetto “remare in libertà” con il circolo canottieri di Treviso.
Giornata tipo
La giornata tipo prevede, dopo la colazione, la partecipazione alle attività trattamentali indicativamente fino alle ore 12.
Dopo il pranzo, dalle ore 14 e fino alle 17.30 – 18.00 i ragazzi partecipano alle attività trattamentali al termine delle quali è prevista la consumazione della cena.
Al termine del pasto serale vi è il rientro nelle camere di pernottamento.
Contatti con l’esterno
Sono garantiti i colloqui in presenza tra ragazzi ristretti e familiari. Rimane altresì garantita la possibilità di svolgere videochiamate, elemento che garantisce contatti più frequenti e consente di scavalcare i limiti derivanti dalla necessità di spostarsi da territori spesso distanti (altre aree del triveneto).
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