Nisida

Istituto Penale per i Minorenni di Nisida (NA)

Indirizzo: Via Nisida 59, 80124 Napoli
Telefono: 08 16192111
Email: ipm.nisida.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.nisida.dgm@giustizia.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile e femminile
Dislocazione: zona extraurbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Napoli
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Napoli
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Napoli

 

A questo link un video realizzato per un precedente rapporto di Antigone

 

L’Istituto in sintesi 

L’Istituto Penale per Minorenni di Nisida è uno degli Istituti minorili che ospitano sia ragazzi che ragazze. Ciò nonostante, al momento della visita non vi era nessuna ragazza presente, mentre i ragazzi erano 55, di cui 16 di stranieri. La sezione femminile viene attualmente utilizzata per ospitare ragazzi detenuti prevalentemente provenienti da Istituti del Nord Italia, soprattutto stranieri e minori stranieri non accompagnati. Una sezione è inoltre inagibile, nonostante la richiesta per ottenere il finanziamento per cominciare con i lavori di ristrutturazione sia stata inoltrata già 5 anni fa. 

Una delle maggiori criticità presentate dalla struttura, oltre al fatto che questa si trova collocata in un isolotto difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, riguarda la vetustà sia delle sezioni che delle celle. In generale, la struttura presenta grossi problemi di umidità, presenza di muffe, mobilio inservibile, neon non funzionanti. Anche il riscaldamento non è sempre funzionante, così come l’acqua calda in cella non è sempre garantita. 

Inoltre non è prevista la “socialità a celle aperte”. Difatti, negli spazi interni, anche le aree di socialità si svolgono in stanze chiuse dall’esterno; solo il reparto dedicato ai ragazzi in art. 21 O.P., unicamente nelle ore serali, gode del regime di celle aperte. Infine, secondo quanto riferito dalla Direzione, il disagio psichico tra i ragazzi si configura come una problematica sempre più preoccupante, a fronte della quale si registra una massiccia somministrazione di psicofarmaci al bisogno, non necessariamente all’interno di un percorso terapeutico.

Struttura

L’Istituto Penale per Minorenni di Nisida è isolato dal contesto urbano. Lo è al di là del senso figurato del termine: si trova in cima a un isolotto. E’ difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. In macchina, dalla stazione di Napoli, ci si arriva in circa 40 minuti. L’isola e l’area che lo circonda sono di rara bellezza, tanto che da anni si pianifica un trasferimento dell’Istituto per far posto a strutture turistiche. L’ultimo piano in ordine di tempo prevede il suo trasferimento a Bagnoli, quartiere della periferia occidentale di Napoli.

L’isola di Nisida fu un tempo proprietà del duca di Amalfi. Nel corso degli anni ha conosciuto varie trasformazioni: negli anni Trenta da lazzaretto è diventata casa di rieducazione, poi Istituto di pena per minorenni. La struttura è composta da vari fabbricati, dislocati in una zona verde e a picco sul mare; uno di questi ospita gli uffici della Direzione e del personale amministrativo, in altri si trovano i reparti detentivi.

La struttura si presenta in ottime condizioni esterne, in particolare negli spazi dedicati allo sport ed alle aree verdi. L’accesso alle sezioni presenta panchine con maioliche, murales colorati, tale per cui la manutenzione delle aree più esterne può definirsi ottima. Le sezioni, invece, sono carenti, sia sotto un profilo strutturale, sia dal punto di vista di una idonea vivibilità, essendo presenti crepe nei muri e, soprattutto, una grossa presenza di muffe. Attraversando internamente la struttura, si notano neon malfunzionanti e un mobilio rotto, spesso inservibile.

Spazi detentivi

L’istituto si articola in 4 sezioni. Le prime 3 funzionano con meccanismo di progressione se i programmi educativi vengono espletati in modo ottimale, garantendo un avanzamento solo in caso di buon esito e completo rispetto delle prescrizioni del programma. Attualmente, la prima sezione è collocata presso l’ex sezione femminile. Ad oggi, infatti, la sezione femminile è sospesa per la necessità di ospitare nuove persone detenute, provenienti da altre carceri, specie del Nord Italia. Prevalentemente si tratta di persone straniere, minori non accompagnati, privi di regolarità. 

E’ poi presente una terza sezione distaccata dal complesso principale, dedicata alle persone in art. 21 O.P., ovvero per coloro che lavorano all’esterno e che si gestiscono in maniera più autonoma. Questa sezione può ospitare non più di 6 ragazzi essendo composta da 2 camere grandi da 3 posti ognuna. Oltre alle camere di pernottamento la sezione è composta da spazi per le lavorazioni e i laboratori artigianali.

La quarta sezione è totalmente inagibile; la direzione ha riferito che circa 5 anni fa è stata inoltrata la richiesta per ottenere un finanziamento, sebbene l’inizio dei lavori non sia previsto prima della fine del 2024, previo ulteriore sopralluogo.

In generale, le celle visitate presentano grossi problemi di umidità, presenza di muffe, mobilio inservibile, spesso visibilmente riadattato per consentire il suo utilizzo come armadio e/o dispensa di generi alimentari. In una delle celle visitate, erano detenute 4 persone nonostante non vi fossero i requisiti garantiti per legge. Il resto delle celle ospitava 3 detenuti ciascuna. Eccetto un caso, in tutte le celle visitate sono garantiti i 3 metri quadri calpestabili. La dotazione delle celle invece è risultata essere totalmente inadeguata. Le brande appaiono completamente usurate e arrugginite; inoltre, all’interno delle celle è presente una sola anta destinata alla conservazione dei generi alimentari e due altri scomparti, privi di ante, utilizzati per riporre gli indumenti. Il wc è collocato in un ambiente separato della cella, mentre si segnala che lo spioncino esterno è collocato in corrispondenza della doccia. Secondo quanto riportato dalla direzione, a causa della vetustà degli impianti, il riscaldamento non è sempre funzionante, così come l’acqua calda in cella non è sempre garantita. 

Spazi comuni

Una delle maggiori criticità ravvisate, in aperto contrasto con lo spirito dell’ordinamento di giustizia minorile, non è prevista la “socialità a celle aperte”. Negli spazi interni, anche le aree di socialità si svolgono in stanze chiuse dall’esterno. Viene riferito che solo il reparto dedicato ai ragazzi  in art. 21 O.P., unicamente nelle ore serali, gode del regime di celle aperte. All’interno delle sezioni si trovano sale dedicate alla socialità che si presentano come stanze di circa 20 mq, dotate di un biliardino ed alcuni suppellettili. La socialità interna si svolge, tuttavia, sempre in regime di celle chiuse dall’esterno. Presso l’istituto è presente una biblioteca e anche spazi specifici destinati a laboratori attivi presso l’IPM, oltre ad aule esclusivamente dedicate alla scuola e alla formazione. Tra gli spazi comuni vi è un campo sportivo per la pallavolo, uno per il calcio e 2 per il basket, che vengono utilizzati anche per attività che coinvolgono realtà esterne. I giochi di squadra vengono preferiti all’allenamento individuale in palestra.

Ragazzi detenuti

Al momento della visita l’IPM di Nisida accoglieva 55 ragazzi detenuti, non essendovi, invece, alcuna ragazza detenuta. Nonostante la capienza regolamentare sia di 70 posti (di cui 14 sarebbero teoricamente riservate al reparto femminile), la direzione dell’Istituto ha riferito che oltre le 45 presenze risulta difficile operare in buone condizioni. Dei 55 ragazzi presenti, 16 sono stranieri. Rispetto alla condizione giuridica dei singoli soggetti, 21 versavano nella duplice posizione di condannati e imputati.  Sebbene il giorno della visita non vi fosse alcun ragazzo in isolamento, quest’ultimo di norma viene realizzato  presso l’infermeria. Inoltre, ove possibile, l’istituto cerca di collocare i minori e giovani adulti in celle separate, mentre invece tutte le attività si svolgono in comune.

All’ingresso in carcere, viene consegnata la “Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati” di cui all’art. 69 co. 2 O.P. Viene spiegata al colloquio di primo ingresso, alla presenza dell’educatore. In caso di persone straniere, è previsto l’affiancamento di un mediatore culturale.

Personale

Vi è un Direttore incaricato solamente dell’IPM di Nisida, mentre rispetto al 2021 manca la figura del vicedirettore. Per quanto concerne lo staff della polizia penitenziaria sono effettivamente presenti in istituto 94 agenti (a fronte di 99 previsti in pianta organica): 78 agenti uomini e 20 agenti femmine. Rispetto all’area educativa, gli educatori che lavorano presso l’IPM sono 10, sebbene non tutti siano operativi. I mediatori culturali non sono previsti, invece, in pianta organica, ma accedono all’istituto grazie ad una convenzione retribuita con l’Associazione Less. Oltre al cappellano cattolico, entrano in istituto anche ministri di culto islamici ed ortodossi. Per quanto riguarda le associazioni di volontariato, la lista è molto ampia, essendo circa 30 le persone che entrano in IPM con questo scopo.  Il Magistrato di Sorveglianza fa visita all’Istituto circa ogni 2 mesi.

Sanità

In Istituto vi sono 2 medici e 6 infermieri in orario diurno, mentre invece non vi è un presidio medico notturno. Le 2 psicologhe che operano in Istituto coprono a rotazione l’orario mattutino; lo psichiatra è presente circa 18 ore a settimana, nonostante il disagio psichico continui a rappresentare una delle maggiori criticità presso l’IPM. Secondo quanto riferito dalla Direzione, sebbene non vi sia alcuna diagnosi psichiatrica, si registra una massiccia somministrazione di psicofarmaci al bisogno, non necessariamente all’interno di un percorso terapeutico. In particolare, circa la metà dei ragazzi presenti in Istituto assumono sedativi o ipnotici, oltre a stabilizzanti dell’umore, antipsicotici, antidepressivi. Rispetto al trattamento delle dipendenze, il SerD facente capo all’ASL NA1 interviene solo previa chiamata, non fornendo quindi percorsi terapeutici più strutturati. Anche in questo caso il trattamento si riduce prevalentemente alla somministrazione di psicofarmaci.

Eventi critici e sistema disciplinare

Durante i primi 9 mesi del 2023 si sono verificati 3 casi di autolesionismo e 2 tentati suicidi; quest’ultimi durante il 2022 furono 4. Si tratta dati particolarmente allarmanti considerando le presenze in Istituto e il fatto che i portatori di queste tendenze autolitiche sono ragazzi giovani. In ogni caso, in Istituto è operativo il “Protocollo di prevenzione del rischio suicidario”. Per quanto concerne gli atti eterolesionistici, comprese le aggressioni – sia quelle rivolte verso il personale, sia verso altri detenuti  ne sono state registrate 3 fino ad ottobre 2023 e 2 durante il 2022. Sono stati altresì registrati 2 tentativi di evasione e 1 nei primi 9 mesi del 2023.

Scuola, lavoro e formazione professionale

Secondo quanto riportato dalla Direzione, circa l’80% dei ragazzi partecipa a corsi di alfabetizzazione primaria e scuola media gestiti dal Centro provinciale per l’Istruzione degli adulti; inoltre, dovrebbe essere attivato a breve un corso di scuola alberghiera.

Attualmente sono 4 i ragazzi che lavorano; 2 di loro hanno un contratto part-time per laboratori di ceramica con la Cooperativa Nesis, 1 si occupa di riparazione auto con contratto a tempo indeterminato ed infine 5 ragazzi sono inseriti in un percorso professionale “parrucchiere, cucina e pizzeria” ex art. 21 O.P.. 

Nei progetti educativi presenti nell’Istituto è coinvolto il 65% dei detenuti. Il progetto educativo consiste principalmente nella cura degli spazi comuni dietro corresponsione di un premio educativo (non retributivo) che può andare dai 2 agli 8 euro per attività svolta.

Attività ricreative, culturali e sportive

La città è sicuramente la realtà con collegamenti più intensi con l’Istituto attraverso fondazioni, cooperative ed associazioni che gestiscono diverse attività quali ad esempio laboratori di pizzeria, pasticceria, street food, lavorazione della ceramica, artigianato e restauro edile. Particolarmente apprezzati dai ragazzi sono inoltre il laboratorio teatrale e il laboratorio politico, il quale permette un confronto con la città e il dialogo con attori, cantanti, politici su tematiche di particolare rilevanza sociale.  Inoltre, è attivo sia un percorso incentrato sul riconoscimento della vittima del reato e sullo sviluppo di sentimenti di empatia nei suoi confronti, sia sull’agito violento e coinvolge pertanto ragazzi che sono ricorsi alla violenza in maniera ingiustificata nella commissione del reato. Circa l’attività sportiva, sono attivi corsi di pallavolo, calcio e pallacanestro. 

Giornata tipo

7.30: sveglia
9.00: colazione
9.30 – 13.00: attività scolastiche/formazione professionale
13.00: pranzo
13.30 – 15.00: pausa da eseguire all’interno della camera di pernottamento
15.00 – 17.00: attività scolastiche/formazione professionale
17.00  – 19.00: passeggio/attività sportiva
19.00: cena
20.00: rientro in camera

 

 

 

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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile

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