Comunità Mani di Crisalide
Tipologia:comunità educativa residenziale maschile
Regione: Umbria
Dislocazione: extra -urbana
Contatti
Loc. Uppiano 33/bis, 06018, Città di castello (PG)
Referente: Carmelo Sibio
Telefono: 327 2428251
Mail: manidicrisalide.ly@outlook.it
Struttura
La comunità Mani di Crisalide è una comunità alloggio gestita dall’associazione Mani di Crisalide Impresa Sociale, situata in un piccolo paesino di campagna in provincia di Perugia. La struttura è composta da una palazzina principale a due piani, con tre camere per gli ospiti, una camera per l’operatore e due bagni. Gli arredi delle stanze sono pensati per consentire ad ogni ospite di avere un proprio spazio.
Ospiti
La struttura può ospitare fino ad un massimo di otto persone. Attualmente gli ospiti effettivi sono cinque, di cui tre provengono dal circuito penale e stanno trascorrendo la loro messa alla prova. Si tratta di ragazzi tutti maschi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, sia italiani sia stranieri.
In media gli ospiti hanno 17 anni ma, a volte, ci possono essere anche dei giovani adulti.
L’utenza è mista: ci sono sia ragazzi provenienti dal circuito penale sia da quello civile. I ragazzi restano in media circa un anno, a seconda della durata dei provvedimenti.
Disciplina
All’interno della struttura esiste un regolamento disciplinare per gli ospiti, scritto e appeso nel salone. Le sanzioni dipendono dal tipo di infrazione che viene commessa: per esempio, è vietato fumare negli spazi interni nella comunità. Se un ragazzo fuma all’interno, infrangendo la regola, poi non gli vengono consegnate le sigarette. Altre conseguenze possono essere la riduzione delle uscite in autonomia o una relazione negativa ai servizi sociali.
La convivenza tra ragazzi del penale e ragazzi del civile è pacifica, per gli operatori, grazie alle esperienze e alle problematiche che accomunano tutti gli ospiti della comunità. Spesso accade che un ragazzo del circuito penale poi abbia un prosieguo amministrativo e viceversa.
Attività
Nella comunità, al di là degli impegni scolastici o lavorativi, i ragazzi possono frequentare la palestra nella struttura e giocare a calcio negli spazi esterni. Inoltre, gli educatori cercano di organizzare delle attività ludico-ricreative nella sala giochi con strumenti come il biliardino e altri giochi. La comunità collabora con altre associazioni sportive, nelle quali i ragazzi possono recarsi visto che il centro dista solo 10/15 minuti dal centro storico. Inoltre i giovani collaborano con associazioni di volontariato.
In estate si organizzano delle gite collettive in piscina. Tuttavia, il covid non ha permesso di organizzare tutte le attività estive, in collaborazione con delle associazioni locali, che la comunità organizza ogni anno.
Lavoro
Diversi ragazzi hanno percorsi che prevedono stage e inserimenti lavorativi. La comunità, secondo quanto riportato, li aiuta nella ricerca del lavoro.
Attualmente il centro non permette ai ragazzi di uscire in autonomia (sia per la composizione del gruppo sia per la pandemia). Escono solo per motivi di scuola o lavoro, accompagnati. Tuttavia, la comunità permette o meno le uscite in autonomia in base all’utenza, al tipo di reati.
Covid 19
La crisi sanitaria, secondo quanto emerso dai racconti degli operatori, è stata difficile sia per i ragazzi, tra i quali alcuni avevano appena finito il loro periodo di custodia cautelare, sia per gli operatori che, non potendo ammettere nuovi ragazzi, si sono trovati, ad un certo punto della pandemia, sprovvisti di giovani. Per quel che riguarda l’équipe educativa invece, il blocco degli inserimenti ha causato lentamente lo svuotamento del centro. Non potendo inserire nuovi ragazzi, gli educatori hanno sofferto economicamente.
Se le attività interne sono riprese, i ragazzi non hanno ancora potuto riprendere le attività sportive all’esterno della comunità. Non vengono svolte le attività di teatro inclusivo con i ragazzi diversamente abili. I centri estivi e di aggregazione si stanno riattivando ma nell’incertezza.