Istituto Penale per i Minorenni di Caltanissetta
Indirizzo: Via Filippo Turati 46, 93100 Caltanissetta
Telefono: 09 34596957
E-mail: ipm.caltanissetta.dgm@giustizia.it
PEC: ipm.caltanissetta.dgm@giustiziacert.it
Tipologia: Istituto Penale per i Minorenni maschile
Dislocazione: zona urbana
Centro per la Giustizia Minorile (CGM) di riferimento: Palermo
Tribunale per Minorenni e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Caltanissetta
Ufficio Servizi Sociali Minorenni (USSM) di riferimento: Caltanissetta
L’Istituto in sintesi
L’Istituto è immerso nel tessuto urbano. La sola sezione detentiva, da 12 posti letto, ospitava al momento della visita 10 ragazzi, di cui 5 italiani e 5 stranieri. La convivenza tra loro è serena e senza conflitti. La permanenza media dei ragazzi è di 6 mesi. L’atmosfera dell’Istituto si percepisce distesa e si respira un clima di collaborazione tra gli operatori. La metà dei ragazzi in Istituto era composta da minorenni. Da alcuni anni l’utenza è cambiata e sono aumentate le dipendenze e i ragazzi stranieri. I problemi principali riguardano questi ultimi, molti dei quali minori stranieri non accompagnati (MSNA), spesso poliassuntori di sostanze e farmaci, che entrano in Istituto con doppie diagnosi e vengono spostati da Istituto a Istituto a causa dei loro problemi comportamentali. La Direzione e gli operatori hanno consapevolezza della loro situazione e dei loro durissimi trascorsi, e cercano di adottare nei loro confronti un approccio educativo e mai esclusivamente punitivo.
Struttura
La struttura che ospita l’IPM di Caltanissetta è nata negli anni ‘50 come fabbricato destinato all’edilizia popolare. Da un punto di vista geografico è situato nella periferia urbana della città, e sorge proprio tra i palazzi del centro abitato. Negli anni ‘80 diviene la sede dell’IPM. Tra il 1993 e il 1995 i suoi spazi conoscono una trasformazione: grazie a un progetto sperimentale accolgono una comunità di accoglienza. Il progetto tuttavia non ebbe seguito, tanto che l’Istituto divenne nuovamente sede di un Istituto di pena per minorenni. La struttura è all’interno di quella che è stata definita dagli operatori “la cittadella minorile”, in quanto si trovano adiacenti altri servizi della Giustizia Minorile: il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, la Procura della Repubblica presso il Tribunale e gli Uffici Servizi Sociali Minori (USSM). Ciò facilita la logistica rispetto agli spostamenti dei ragazzi, che in molti casi devono partecipare alle udienze proprio a Caltanissetta. Al piano terra della struttura vi è poi il Centro di Prima Accoglienza (CPA), cioè quel luogo in cui possono essere condotti i minori subito dopo l’arresto, in attesa di una decisione dell’autorità giudiziaria. Il CPA di Caltanissetta – che ha 2 posti in 2 celle distinte, una maschile e una femminile – serve anche il territorio di Enna. Le ragazze possono giungere da tutta la regione, non essendoci in Sicilia altri CPA femminili.
Spazi detentivi
L’Istituto ha una capienza massima di 12 posti. La sezione è unica. Le stanze disponibili sono 5: una quadrupla, una da 3 posti, 2 da 2 posti e una singola. Le stanze sono dotate di doccia e acqua calda. Sono arredate con letti, armadi, tavoli con sgabelli, comodini, televisione. Tutti gli arredi sono fissati al pavimento o al muro. In particolare, i tavoli con gli sgabelli senza schienale, attaccati e non regolabili appaiono particolarmente scomodi. Due piani più sotto, dove si trovano gli spazi comuni, vi è anche una cella per l’isolamento sanitario.
Spazi comuni
Nella sezione detentiva è presente una sala comune (dotata di play station, biliardino e tavolo da ping-pong). Due piani più sotto vi sono altri spazi comuni: il refettorio; un’aula scolastica; una sala polivalente – che serve anche da biblioteca – dotata di pianoforte e proiettore per cineforum; una palestra; una cappella. All’esterno vi sono un campo da calcetto in erba sintetica e un campetto da pallacanestro.
Ragazzi detenuti
Al momento della visita l’Istituto ospitava 10 ragazzi, di cui la metà minorenni della fascia di età 16-17 anni. Raramente entrano in istituto ragazzi quattordicenni. La permanenza media dei ragazzi in istituto è pari a 6 mesi. Circa dal 2019 si è assistito a un cambiamento nell’utenza dell’Istituto: sono aumentati i problemi di dipendenza e i ragazzi stranieri. Questi ultimi, che quasi sempre sono trasferiti qui da istituti del nord Italia, erano 5. Si tratta di ragazzi che vengono spostati da IPM a IPM a causa dei loro problemi comportamentali e a seguito di episodi nei quali magari hanno danneggiato parti di 4 o 5 altri istituti. Molti di loro sono minori stranieri non accompagnati. Capita spessissimo che questi ragazzi entrino in carcere con un solo reato ascritto e ne collezionino parecchi altri durante la permanenza in Istituto (come oltraggio o resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti, introduzione di oggetti). Gli operatori, comprendendo il disagio che è all’origine di questi comportamenti, cercano di limitare le punizioni che precludono il percorso del ragazzo. I ragazzi stranieri in particolare arrivano in Istituto con doppie diagnosi e sono poliassuntori di sostanze, di alcol e pasticche, di farmaci come il Rivotril o la Lyrica che trovano da comprare per strada. Nel corso del 2023 l’annesso CPA ha registrato 2 ingressi. Vi è un grande problema di territorialità della pena, dovuto agli sfollamenti dal nord. Vi sono grosse difficoltà in relazione alla possibilità di mandare i ragazzi in comunità. In Sicilia non vi sono comunità territoriali terapeutiche. Quanto alle altre, al nord non vi sono posti e i ragazzi provenienti dal settentrione non vogliono restare in Sicilia e dunque scappano dalle comunità.
Personale
La direttrice è la dott.ssa Viviana Savarino. Nell’Istituto opera una sola educatrice. I poliziotti penitenziari sono 29 (mentre dovrebbero essere circa 35), di cui 17 agenti o assistenti. Il sotto-organico relativo alla polizia penitenziaria è dovuto ai molti pensionamenti che non sono stati reintegrati. In particolare, a mancare non sono tanto i sottufficiali (sovrintendenti, ispettori) quanto gli agenti e assistenti, che sono in diretto contatto con i ragazzi. La vicinanza dell’USSM fa sì che l’assistente sociale sia molto presente all’interno dell’istituto e si raccordi come parte integrante del gruppo di lavoro. In Istituto opera una mediatrice culturale e a breve ne arriverà una seconda. Vi sono inoltre un cappellano e un volontario stabile, cui si aggiungono a volte tirocinanti universitari che ruotano.
Sanità
Vi sono 4 medici che accedono in Istituto una volta al giorno a rotazione per 2 ore, mentre il personale infermieristico accede 2 volte al giorno. Il presidio sanitario interno all’Istituto funziona bene, in raccordo con gli altri operatori. Accade invece che tanto il neuropsichiatra infantile territoriale quanto il SerD esterno prendano in carico i ragazzi esclusivamente attraverso la somministrazione di psicofarmaci. Spesso le 2 terapie differiscono e il sanitario interno si trova a dover mediare e interpretare. Lo psichiatra è presente 2 volte alla settimana. In istituto opera inoltre una psicologa.
Eventi critici e sistema disciplinare
Non si registrano episodi specifici né particolari tensioni. Nel corso degli ultimi 6 mesi vi è stato un unico provvedimento disciplinare di esclusione dalle attività in comune. Si registrano invece numerosi episodi di autolesionismo.
Scuola, lavoro e formazione professionale
Il CPIA (Centro provinciale dell’istruzione per adulti) assicura corsi di alfabetizzazione, scuola media e biennio della scuola secondaria superiore. Quasi tutti i ragazzi frequentano la scuola. Due ragazzi sono in art. 21 (di cui uno lavora presso la cucina del carcere). Non vi sono corsi ufficiali di formazione professionale proposti dalla Regione (si lamenta la difficoltà di incontrarne i criteri, in quanto è molto difficile per l’utenza dell’IPM avere meno di 16 anni ed essere in possesso della licenza media, e inoltre c’è il problema dei ragazzi stranieri privi di documenti). Vi sono però corsi professionalizzanti di giardinaggio e di edilizia.
Attività culturali, sportive e ricreative
Vi sono 2 progetti sportivi realizzati con “Sport e Salute”, uno gestito dalla Nissa Rugby e l’altro dall’associazione Falco. Il progetto ludico-ricreativo “Espressione e libertà” prevede anche alcune uscite esterne. Il cappellano porta a volte all’interno i ragazzi dell’oratorio, per organizzare partite di calcetto o altro. Vi è un gruppo di frati che gestisce alcuni incontri sull’affettività. I volontari organizzano il cineforum. Sta partendo il progetto “La verità sulla pelle”, 4 incontri relativi al tema dei tatuaggi e genericamente intesi come giustizia riparativa. Le attività di quest’ultima sono attualmente ferme in quanto è adesso, contrariamente al passato, necessario passare per gli Enti Locali che al momento hanno lasciato tutto in sospeso. In passato vi sono stati incontri con alcune vittime di reati (la vedova Franca Evangelista, i genitori di Aldo Naro) che ha detta degli operatori hanno avuto un grande impatto emotivo sui ragazzi, i quali possono rendersi conto del significato del reato quando lo vedono in una persona concreta.
Contatti con l’esterno
La sala colloqui si trova al piano terra ed è dotata di 3 tavoli con sedie e 2 postazioni per le videochiamate. Tutti i ragazzi effettuano colloqui o videochiamate secondo le disposizioni regolamentari. In caso di particolari fragilità si cerca di permettere colloqui straordinari. Molto raramente (ad esempio di recente in occasione di un compleanno) è capitato che si siano organizzate visite prolungate, ma sempre nello spazio destinato ai colloqui (hanno chiesto locali adatti ma attualmente non ne hanno).
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Prospettive Minori. Settimo rapporto di Antigone sulla Giustizia Minorile